Giovanni Ligasacchi
Giovanni Ligasacchi (nato a Preseglie, in Valsabbia, il 6 Giugno 1920 e morto a Brescia il 3 Gennaio 2005) inizia a studiare la tromba a soli 6 anni e, in seguito, armonia con Andrea Relik e Carlo Rossini. A 18 anni vince il concorso alla Banda Presidiaria di Milano.
Dopo il periodo bellico riprende gli studi; nel 1957 consegue il diploma di strumentazione per banda e nel 1960 diventa direttore della Banda Cittadina di Brescia. Per tre anni consecutivi vince il Concorso Interregionale di Darfo Boario: nel 1960 con la Banda di Cazzago San Martino, aggiudicandosi la bacchetta d’argento; nel 1961 e nel 1962 con la Banda Cittadina di Brescia, vincendo anche la bacchetta d’oro.
Nel 1965 gli è affidata la direzione dell’Orchestra a plettro “Costantino Quaranta”, con la quale vince diversi premi sia in Germania che in Olanda. In quegli anni fonda il “Centro Giovanile Bresciano di Educazione Musicale”, tuttora in attività : una scuola per bambini basata su principi non tradizionali dove si associa l’insegnamento musicale con l’educazione alla socialità . In quella realtà nasce “l’Orchestra di Mandolini e Chitarre Città di Brescia”, che dirige con l’intento di seguire una prassi esecutiva totalmente rinnovata, ispirandosi alla vera scuola italiana dello strumento a plettro che risale al XVIII secolo.
Appassionato di ricerche musicali e storiche, ritrova musica antica per fiati del tardo Rinascimento bresciano, facendola poi eseguire dal “Gruppo di Musica Antica Paride e Bernardo Dusi”, usando strumenti riprodotti da modelli antichi.
Nel 1988 partecipa in Austria al congresso per la ricerca e la divulgazione della musica per fiati, organizzato dall’Università di Graz per la musica e le arti figurative, dove porta il risultato di una ricerca su “Ponchielli e la musica per Banda”.
Giovanni Ligasacchi è il primo ad introdurre in Italia il repertorio originale per banda, composto prevalentemente da musicisti europei, americani e giapponesi; inoltre è chiamato in qualità di esperto presso numerosi concorsi nazionali ed internazionali, tenendo anche corsi di aggiornamento per maestri di banda. Pur non ritenendosi un compositore, scrive tuttavia alcune bellissime marce: tra le sue opere spicca la poderosa “Ballata Epica”, tenuta gelosamente nascosta tranne che per sporadiche prove della Banda Cittadina e di recente incisa su CD dalla Banda stessa.
Giovanni Ligasacchi, spirito tormentato, permeato di illuminismo, sempre attento al dolore e alla solitudine dei bambini, è sempre stato un fervente sostenitore della solidarietà umana, quella solidarietà attiva e tenace che sa donare senza riserve e che nulla chiede in cambio. Moltissimi giovani hanno ancora in sè un ricordo vivido di quel grande uomo e sapiente maestro che ha dato loro l’opportunità di entrare nel meraviglioso mondo della musica, arricchendoli di emozioni ed affetto.